BLOOD PASSIO N NIET

BLOOD PASSIO N NIET

8.12.05

hamlet - blue line # 01

BLUE LINE #01 nnb

Sprofondato qui. il giardino d’incanto. Un testamento dei miei pensieri. La morte, la vita mia. Li' e' quel che segno: il respiro, il battito del cuore che sgorga di blu e rosso, la cassa toracica che ingabbia dolori e passioni liete. Li' sono gia' morto, poiché ho vissuto nell’atra vita passata, dietro nei secoli non contabili un amore bruciato dal vento caldo senza lacrime. Ero un uomo notturno, addormentato e stupido. Li' e' quel che segno. Segnato di croce a sangue sul mio petto dove lui, il mio sposo inclina la sua testa e dorme come un bimbo impaurito dai mari, navi, sogni, madri e padri infedeli. Che dorma finché ancora io saro' qui a vegliare l’incantato mistero dei riflessi dell’acqua sul soffitto. E da un cervello all’altro passano i pensieri del nostro giardino incantato.
Ero un uomo notturno senza quiete. Ora sprofondato qui di nuovo segno la mia voce nel silenzio.

Uno strano paradiso nella citta' morta. Roma. Oltre il muro il poco respirare il suo morire giorno dopo giorno. L’impero Romano, monumento di Cristo in S. Pietro. Il Papa morto, Reverendissimo, Impasticcatissimo Papa Giovanni Paolo second time giunge al termine dei suoi santissimi sospiri della morte… vita eternae. L’ultimo tocco di assordante campana , l’ultima toccata ai coglioni e buonanotteeeeeeh con il suono notturno di tromba di Cole Porter.
L’aria e' fresca. La neve e' un miracolo in questa stagione. Primavera di fiori morti fuori da questo luogo.
Qui Giovanni Paolo s. t. ascende come la neve contraddicendo la natura di Nostro Signore Gesu' Cristo. Benedice e muore per tutti i nostri peccati. Per i miei non di certo. Sono gia' santo e venerato dai ragazzetti vergini, puri senza peccato dal faccino pulito . So che dietro la loro aurora, uno sguardo timido e ombroso di ingordigia si cela. E il buono sia benedetto. uh! Giovanni Paolo second time con le 3 dita benedice e si agita e inorridisce nei 3 “mea culpa, mea culpa, mea maxima culpa” per froci, puttane, drogati, negri, barboni meno di zero, ubriaconi sfatti, bambini fottuti a sangue nel buco del culo.
Sia benedetta ogni santita' che troneggia avido; siede e giace con se stesso copulando pestilenza tra gli uomini felici. Dov’e' la misericordia? Dov’e' Cristo? Chi se lo e' fottuto?

Dal Vangelo secondo Nniet

In nomine Patris, Filii, et Spiritus Sancti

La notte incline alle miserie e peccaminose nefandezze umane, lascia l’oscuro allo sporco chiarore dell’alba, quando al primo canto del gallo dopo i 2 gia' peccaminosi della disumana potenza, Paolo Giovanni s.t. coperto in volto dal candore della neve, spira tra le grazie di SS. Maria Vergine Assunta in Cielo e Benedetto, la gallina, dopo aver sgozzato lo stesso gallo, s’ accovaccia, siede fiera e divoratrice sul velluto rosso del monumento di Cristo. Troneggia. E che ora Cristo la sgozzi, com’egli sgozzo' la gallina che la precedette.
Questo e' il processo della santa successione in S. Pietro monumento di falsi cristi. Che Dio se ne ricordi e abbi pieta' per gli animali da cortile.
In questo anno di santa fedelta' all’inquisizione, Benedetto XVI con tutta la sua santa stirpe, annuncia il suo amore e ci frusta. Con le 3 dita sanguinanti benedice e si agita e come vuole che le cose di questo mondo vergognoso accadano, anche egli inorridisce nei 3 mea culpa per i peccatori sghignazzando come una checca che s’aggira di notte sotto il porticato di Piazza Esedra. Un’icona imponente dell’Impero Romano. Benedetto: la pelle nera lo avvolge e borchie lucenti e due cani eunuchi invidiosi al guinzaglio ringhiano bavosi e due angeli sospesi sulla sua destra e due diavoli sospesi sulla sua sinistra. Come S. Elia volteggia nei cieli ariosi incontaminati dai venti paradisiaci, sussurrando e sputando parole maldicenti, dimenandosi nel suo carro regale e rogo semina ai puri di cuore. In tutta la sua radiosa magnificenza: - E che una pioggia di sperma appesti questo mondo!
Benedette siano le sue parole. Sia benedetto Benedetto. Sia benedetto da lui stesso. E che Dio l’abbia in gloria 3 secoli e 3 secoli a venire finché Benedetto regni marciume appestato.
Dio di' solo una parola, una sola parola e salvami, salvami da questo schifo di impero terreno dominato da uomini che ingannano mischiando merda e fiori del mio giardino. O non dire niente e saro' 3 volte salvato. Salvato salvato salvato. Amen

(non ricordero' il giorno, le date, i luoghi, poiché tutto si ripetera'. Saro' cieco per non vedere altri giorni buttati al vento inaridito dalla cattiveria e stupidita').

Sprofondato qui. Il giardino d’incanto. Un testamento dei miei pensieri. La morte, la vita mia. LI’ E’ QUEL CHE SONO.
stampa alternativa copyright minimal production XH nnb. (2005)

3 comments:

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