hamlet - blue line # 12

"fiore dopo la neve" minimal production XH nnb. 2005

Il campo di grano

Ho freddo. La stanza e’ chiusa. La mia casa e’ serrata agli intrusi. La mia casa e’ una stanza ,mezzo balcone, mezzo bagno. Mi basta per poter conservare una mia dignita’. Il freddo in questa casa entra da ogni fessura. La neve. La neve scende e la guardo dalla finestra terribilmente impaurito. Da dove verra’ questo biancore di morte che si adagia sulla mia fronte? Sono felice di stare con le anime dei morti. Il freddo non lo percepisco piu’. - E voi Monsignore dite, cosa pensate di questa insolita giornata d’estate?-Oh Monsignore, perche' vi ostinate a non vedere cio’ che e’ naturale per il mondo? Temete l’idolatria dell'uomo e non la perfezione del mondo. Capisco le vostre ragioni , ma non me ne volete!

La neve mi rinfresca la fronte e l’uomo mi incorona di spine e frecce di dolore silenzioso. Bene il mio silenzio. Ora dormi, dormi. Tutto passa. Tutto passa. Chiunque volesse entrare nella mia casa, chiedesse l’autorizzazione a quei porci indegni del parlare. Io non ho piu’ facolta' alcuna di vedere se non con la mia immaginazione.

Sono io il campo di grano da falciare quando la neve avra' cessato di cadere giu' come il sangue, dalle nuvole roventi dell'estate qui' accanto.Sono rimasto sangue del mio sangue come te corvaccio amico del cielo rivelatore delle mancanze e delle abbondanze. Questo anno il raccolto sara' abbondante e buttato all'aria il grano, sfamero' i poveri e i puri di cuore, ma per darmi ragioni di cattiveria mi malediro' appena fatto.lin -k> (nnb.)